Il marketplace di Facebook è arrivato ormai da qualche mese anche in Italia ed è il momento di cominciare a tirare le prime somme su uno strumento sicuramente interessante, ma che al tempo stesso nasconde non poche insidie.
Tutti, che si tratti di account verificati o meno, possono mettere in vendita quello che preferiscono, inclusi strumenti costosi come ad esempio le autovetture di seconda mano. Ci sono particolari rischi legati a questo mercato? Oppure può aggiungersi ai tanti canali utilizzati per la vendita delle auto di seconda mano? Vediamolo insieme.
I rischi sono gli stessi di qualunque annuncio su Internet, né più né meno
Inutile demonizzare Facebook per quanto avviene sulle sue pagine marketplace: un discreto numero di utenti ne è più che soddisfatto e il popolare social network ammette di non agire se non come mera piattaforma per la pubblicazione: nessuno ha promesso da parte di Facebook controlli di alcun tipo, con la piattaforma che agisce in modo completamente neutro, proprio come fanno moltissimi giornali di annunci.
Ci sono rischi? Sì, soprattutto quando si compra una vettura di seconda mano, prodotto già relativamente problematico quando è venduto come garantito e certificato. Si può ovviare in altro modo? Certo che sì, scegliendo quelli che sono i migliori sistemi per la ricerca di auto usate che hai oggi a disposizione.
Per le auto: meglio rivolgersi a motori di ricerca specializzati
L’ideale sarebbe rivolgersi a centri specializzati, seppur virtuali, che ti permettono di scegliere tra decine di migliaia di vetture, con annunci inseriti da rivenditori certificati e che possono offrirti assistenza pre e post-vendita. Ci sono strutture digitali di questo tipo che ti permettono di filtrare risultati praticamente in tempo reale, scegliendo tra marche, modelli, colori interni ed esterni, modelli e anni di fabbricazione, chilometri percorsi e caratteristiche del mezzo.
Motori di ricerca specializzati che si preoccupano anche di verificare quanto viene riportato dagli affiliati, che sono comunque strutture organizzate e che fanno questo di professione, e non utenti casuali che hanno semplicemente bisogno di liberarsi della loro auto di seconda mano.
Una scelta più sicura, e non perché in Facebook o sui giornali di annunci debbano nascondersi necessariamente delle truffe e dei truffatori: quando si ha però un’alternativa garantita e certificata, tra le altre cose a prezzi identici, perché avventurarsi verso qualcosa che potrebbe promettere davvero poco di buono?